Codice dell'ambiente Vol. I - Codice degli Appalti Vol. II
AA.VV.
DESCRIZIONE
Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 - Norme in materia ambientalebr>
Il nuovo decreto legislativo recante il Codice dell'Ambiente, riordina e modifica gran parte della normativa ambientale e, tra l'altro, cancella l'obbligo di presentazione del MUD per le imprese che producoono rifiuti non preicolosi.
Tra le norme del Codice dell'Ambiente ricordiamo:
- Via (Valutazione di impatto ambientale);
- Vas (Valutazione ambientale strategica);
- Ippc (Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento): integrale recepimento di quattro direttive;
- Definizione dei meccanismi di coordinamento tra Via e Vas e tra Via e Ippc;
- Accogliemento del principio del silenzio-rifiuto e rafforzamento della disciplina di informazione al pubblico;
- Difesa suolo, lotta alla desertificazione, tutela delle acque e gestione delle risorse idriche;
- Integrale recepimento della direttiva 2000/60/CE in materia di acque che prevede l'istituzione di Autorità di bacino distrettuali e la definizione dei distretti idrografici;
- In riferimento ai rifiuti ed alle bonifiche vengono riordinate e coordinate le disposizioni normative concernenti questi settori. Per le bonifiche vengono confermati sostanzialmente i parametri in vigore per la definizione di "sito inquinato" e per la successiva bonifica viene compiuta un'analisi di rischio. Viene istituita, inoltre, un'Authority per acque e rifiuti;
- Per quanto concerne la tutela dell'aria viene attuato un riordino e coordinamento di tutte le misure e gli accorgimenti concernenti la prevenzione dell'inquinamento dell'aria;
- Viene definita la nozione di danno ambientale e una nuova disciplina in materia per conseguire l'effettività delle sanzioni amministrative applicando il principio che chi inquina paga.
Il nuovo codice dei contratti, che consta di ben 257 articoli e 21 allegati, recepisce nella Repubblica Italiana le due direttive 200/17/CE e 2004/18/CE, come è messo ben in evidenza nella titolazione del decreto legislativo stesso e contemporaneamente mette ordine nel corpo normativo relativo ai lavori pubblici realizzando un codice che abroga ben 29 tra leggi, decreti e ragolamenti (tra le altre la Legge n.109/1994) ed oltre 100 articoli sparsi in circa 30 altre disposizioni di legge.
In linea teorica il Codice dovrà, quindi, essere applicato a tutti quei lavori i cui bandi ed avvisi vengono pubblicati dopo il 1° luglio, mentre nel caso di contratti per i quali non è necessaria la pubblicità, il Codice dovrà essere utilizzato per tutti i contratti per i quali alla data del 1° luglio non sono ancora sati inviati gli inviti a presentare le offerte.
Ma in realtà si tratta di un provvedimento che avrà una fase transitoria molto complessa e lunga in quanto per entrare definitivamente a regime dovranno essere emanati il nuovo Capitolato generale d'appalto ed il nuovo Regolameno che sostituiranno:
- il Capitolato generale d'appalto di cui al D.M. n. 145/2000;
- il precedente D.P.R. n. 554/1999 (Regolamento di attuazione della Legge n. 109/1994);
- ed il D.P.R. n. 34/2000 (regole sulla qualificazine delle imprese).
Ma il problema è più complesso in quanto in attesa del nuovo regolamento di attuazione, che dovrebbe essere emanato entro il 1° luglio 2007 e che dovrebbe rendere definitivamente operativo il nuovo Codice, le norme transitorie precisano che restano in vigore le precedenti norme e quindi il D.P.R. n. 554/1999, il D.P.R. n. 34/2000 "nei limiti di compatibilità" con il nuovo codice.
- Vedi scheda Codice degli Appalti -
- Vedi scheda Codice dell'Ambiente -
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