Riqualificazione energetica degli edifici storici
Valeria Fazzino
- Anno: I edizione ottobre 2014
- Pagine: 183
- Edizione cartacea
- Formato: 17 X 24 cm
- ISBN: 88-8207-567-5
- Edizione ebook
- Formato: PDF (Info)
- ISBN: 88-8207-705-1
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DESCRIZIONE

Il volume nasce dall’esigenza di voler parlare di un argomento, ancora scarsamente trattato in Italia, come quello della riqualificazione energetica degli edifici storici esistenti. Anche sul costruito storico, presente nelle nostre città, può essere, infatti, pensato un progetto di riqualificazione architettonica ed energetica, che permetta di riscoprire tecniche e materiali del nostro passato e che, integrandosi perfettamente con gli studi sui materiali sostenibili e di nuova generazione, ne permetta non solo un’attenta rivalutazione nel moderno ma, al contempo, possa dimostrare come le tecniche dell’antico non siano necessariamente sinonimo di inefficienza energetica.
La parte legislativa, ancora non definita del tutto, dà, ai professionisti delle linee guida in merito a tali argomenti ma, non essendoci una normativa ben precisa, si creano spesso dei malintesi o dei luoghi comuni per cui è diffusa l’idea secondo cui non converrebbe, in termini di dispendio di risorse, soprattutto economiche, riqualificare energeticamente il costruito storico che, però, costituisce la parte fondante nell’identità dei luoghi in cui viviamo, come i nostri paesi o le nostre città.
Il riscoprire le tipologie costruttive e l’uso dei materiali del passato e il coniugarle con i concetti di sostenibilità e compatibilità materica diventa quasi un obbligo in un momento in cui vi è la necessità di rivalutare l’esistente e di abbattere al minimo i consumi degli edifici, in modo da rispettare i limiti imposti dalla normativa comunitaria europea in materia di efficienza energetica in edilizia. Se si considera che il 40% del consumo annuo globale è dovuto alla costruzione e all’impiego di energia che un edificio comporta, al consumo di grandi quantità di materie prime, alle demolizioni e ricostruzioni con relative enormi quantità di rifiuti, ci si dovrebbe chiedere come si possa costruire, o riqualificare l’esistente, nel modo più economico possibile, in maniera, dunque, sostenibile.
Una pianificazione orientata alla sostenibilità ha, infatti, come obiettivo quello di ridurre al minimo il processo edilizio e l’inevitabile carico ambientale che ne consegue. È necessario, pertanto, cominciare a pensare che il costruito esistente, come “libro di storia” dei luoghi in cui viviamo, non solo debba essere rispettato come fonte di informazioni storiche, tipologiche e materiche degli insediamenti in cui si trovano ma anche che, con adeguati e attenti interventi, minimi, è possibile riqualificarli ottenendo, di contro, una risposta più che positiva a riprova del fatto che le tecniche costruttive e i materiali utilizzati in passato (come i materiali lapidei o lignei) non sono necessariamente fonte di inefficienza energetica ma che, anzi, rispondono al meglio a principi quali, ad esempio, quelli di ventilazione naturale, di tenuta all’aria, di isolamento termico e di dispersione del calore e che prediligere il rispetto storico di un edificio esistente non significa necessariamente dover rinunciare a tali performance.