Rischio sismico

Rischio sismico

DESCRIZIONE

Per quanto ciascuno abbia un’idea propria della parola “rischio”, credo che sul dizionario Treccani ve ne sia una definizione egregia: eventualità di subire un danno connessa a circostanze più o meno prevedibili. Nasce quindi una singolarità nell’aggiungere la parola “sismico”, dovuta al fatto che, ad oggi, nessuno è in grado di prevedere i terremoti ma (quasi) tutti sanno dove si verificheranno i prossimi. Considerando che l’uomo è ormai da millenni un animale stanziale, la definizione di rischio tende a spostarsi da eventualità a certezza.

Così inizia il primo capitolo del libro. Si parte da una certezza: l’Italia è sismica, in Italia ci sono stati terremoti e ancora ce ne saranno. Il concetto di “rischio sismico” appartiene dunque alla società ed è nostro dovere conoscerlo e imparare a gestirlo, da ogni singolo cittadino fino alla classe politica.

In particolare i tecnici vivono doppiamente questa realtà: prima come persone poi come professionisti che, con il proprio lavoro e le proprie scelte, si assumono responsabilità, interagiscono con le leggi, intervengono sul patrimonio edilizio, decidono per nuove costruzioni, agiscono nell’emergenza.

Ecco quindi come “maneggiare” questo volume: trovare durante la lettura spunti e riflessioni che possano far vedere in maniera diversa alcuni aspetti della vita professionale, senza alcuna pretesa scientifica.

Il filo logico segue una linea temporale. Partiamo da quando le credenze popolari e la religione sostituivano la sismologia, fino a quando quest’ultima è diventata scienza. Troviamo poi le componenti del rischio e la “scossa”, parlando di previsione, prevenzione e scelte, fino alla gestione dell’emergenza. Attraversiamo quindi la storia d’Italia tramite l’indissolubile legame tra i suoi terremoti e le leggi che li inseguono, con qualche nota anche da altre nazioni, per meglio comprendere i concetti attuali di sicurezza antisismica, come siano nati, la loro filosofia, la responsabilità ad essi legata. Infine affrontiamo la situazione del nostro patrimonio edilizio, infrastrutture, scuole, ospedali; quanto siamo sicuri? Cosa possiamo fare? Cosa dobbiamo fare?
Probabilmente questo testo è più adatto a sollecitare domande che non a dare risposte, ma solo con la conoscenza potremo affrontare un tema così delicato e, ancora per tanti aspetti, nuovo. La conoscenza del rischio genera coscienza, il resto viene da solo.

INDICE LIBRO

PREFAZIONE

1.Quando parliamo di Rischio Sismico

1.1. La sismologia (prima)

1.2. La sismologia (oggi)

1.3. Eppur si muove...

1.4. Energia e misura di un terremoto

1.5. Sequenza e sciame sismico

1.6. La ricorrenza dei terremoti

1.7. L’Italia e i terremoti, una storia da raccontare

1.8. Le componenti del rischio sismico

1.9. Pericolosità

1.10. Esposizione

1.11. Vulnerabilità

1.12. Le mappe di rischio sismico

1.13. Resilienza

2.Prima e dopo il terremoto

2.1. Prevenzione, gestione e mitigazione del rischio

2.2. Carta igienica e scelte intelligenti

2.3. Previsione dei terremoti

2.4. Nepal, 25 aprile 2015. Una sintesi perfetta

2.5. Natura, scienza ed altro

2.6. Dopo il terremoto – gestione dell’emergenza e soccorsi

2.7. Dopo il terremoto – cosa fa lo stato

2.8. Dopo il terremoto – le persone

3.Storia di norme e di Italia

3.1. Hammurabi

3.2. 1571, il primo progetto di casa antisismica

3.3. Il sistema baraccato

3.4. Dal 1784 al 1907

3.5. Le norme dopo il sisma di Messina e Reggio Calabria del 1908

3.6. Dal 1915 al 1937; avanti adagio

3.7. Pausa. Niente più terremoti!

3.8. 1968, il terremoto del Belìce

3.9. La legge. Si, però ...

3.10. 1976, il terremoto del Friuli

3.11. 1980, il terremoto in Irpinia

3.12. Dal 1983 al 1996

3.13. 1997, il terremoto di Umbria e Marche

3.14. San Giuliano di Puglia. 27 bambini e una maestra per cambiare

4.La sicurezza, le costruzioni, la responsabilità

4.1. Verso l’Italia sismica. In fretta, anzi no...

4.2. Il D.M. Infrastrutture 14 gennaio 2008 – Parte Prima

4.3. 2009, in Abruzzo

4.4. Il D.M. Infrastrutture 14 gennaio 2008 – Parte Seconda

4.5. Chi sceglie l’azione sismica? Chi il rischio?

5.Di edifici esistenti e altri incubi

5.1. A che punto siamo

5.2. La verifica di sicurezza e l’idoneità statica

5.3. 2012 – Gli edifici industriali e il terremoto: il caso dell’Emilia

5.4. I beni culturali, le loro regole, i nostri doveri

5.5. I ponti, le infrastrutture

5.6. Gli ospedali

5.7. Le scuole

conclusione