Consolidamento strutture in muratura. Metodi e tecniche di intervento per edifici esistenti in muratura portante

Consolidamento strutture in muratura. Metodi e tecniche di intervento per edifici esistenti in muratura portante

DESCRIZIONE

Metodi e tecniche di intervento per edifici esistenti in muratura portante.
Aggiornato all’Ordinanza C.D.P.C. 20 febbraio 2013, n. 52 relativa ai contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico

Il testo, rivolto a coloro che vogliono approfondire la conoscenza degli edifici in muratura portante – tra cui certamente i professionisti del settore civile – è stato concepito per fornire nozioni base per esaminare le caratteristiche costruttive delle varie tipologie di edifici e per esaminare le possibili insorgenze di quadri fessurativi. In particolare, con riferimento a questi ultimi, è stata focalizzata l’attenzione sulle varie tipologie di lesioni possibili, al fine di capire il motivo della loro presenza ed individuare il criterio degli interventi di consolidamento che si possono eseguire sulla struttura.

Sono state esaminate le varie tipologie previste dalla norma vigente per intervento locale, miglioramento o adeguamento sismico, con lo scopo di capire quali siano i casi in cui lo stesso possa essere classificato come locale e non “globale”, ovvero i casi in cui l’intervento strutturale comporti una sostanziale modifica del comportamento dell’edificio nei confronti delle azioni sismiche. Questa distinzione è molto importante, non solo dal lato analitico-computazionale, infatti gli interventi di miglioramento e adeguamento prevedono l’esecuzione dell’analisi sismica (lineare o non lineare) dell’intera struttura in oggetto, ma anche dal punto di vista dell’iter amministrativo (per l’intervento “locale” non è obbligatoria la redazione del collaudo statico).

Un capitolo è stato dedicato all’esame dell’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 52/2013, che regola le modalità di finanziamento degli interventi di mitigazione del rischio sismico previsti dall’articolo 11 del D.L. n. 39/2009 e ss.mm.. Con queste norme lo Stato, per la prima volta in assoluto, prevede un fondo da destinare agli interventi di riduzione della vulnerabilità sismica anche degli edifici privati, e soprattutto in maniera preventiva e precauzionale e non dopo la costatazione del danno causato da un evento sismico, sposando l’ottica consolidata di tanti altri settori “è più economico prevenire che curare”.

L’acquisto del volume consente, attraverso il servizio G-cloud di Grafill, il download di un software per la gestione delle seguenti utilità:

Normativa (principali norme di riferimento).

Glossario (principali termini tecnico-normativi).

F.A.Q. (domande e risposte sui principali argomenti).

Test iniziale (verifica della formazione di base).

Test finale (verifica dei concetti analizzati).

Requisiti minimi hardware e software

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INDICE LIBRO

PREFAZIONE

1.IL MATERIALE MURATURA

1.1. Introduzione

1.2. La classificazione delle tipologie murarie

1.3. Le caratteristiche meccaniche della muratura in genere

1.4. Le caratteristiche meccaniche delle murature esistenti secondo le NTC 2008 e relative circolari attuative

1.5. Conclusioni

2.CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E MORFOLOGICHE DEGLI EDIFICI IN MURATURA

2.1. Introduzione

2.2. Edifici in muratura della prima classe

2.3. Edifici della seconda classe

2.3.1. Edifici della seconda classe con pareti ben ammorsate

2.3.2. Comportamento nel piano della parete

2.3. Edifici della terza classe

2.4. Conclusioni

3.I DISSESTI NEGLI EDIFICI ESISTENTI IN MURATURA

3.1. Introduzione

3.2. Lesioni da schiacciamento

3.3. Lesioni di distacco

3.4. Dissesti dovuti alle spinte

3.5. Dissesti dovuti a cedimenti in fondazione

3.6. Dissesti dovuti alle azioni sismiche

3.6.1. Meccanismi di I modo

3.6.2. Meccanismi di II modo

4.GLI INTERVENTI CLASSIFICABILI COME MIGLIORAMENTO O ADEGUAMENTO SISMICO

4.1. Introduzione

4.2. Miglioramento sismico

4.3. Adeguamento (o miglioramento) sismico ottenuto passando da un meccanismo di I modo ad uno di II modo

4.4. Adeguamento sismico

4.5. Ulteriori interventi che possono consentire di raggiungere il miglioramento o l’adeguamento sismico di una struttura esistente

4.5.1. Cambio dei carichi agenti da sollecitanti a resistenti

4.5.2. Modifica della muratura portante ordinaria in muratura armata

4.5.3. Inserimento di nuove strutture

4.5.4. Incremento della capacità aggregante delle masse murarie

4.5.5. Isolamento sismico alla base

4.6. Conclusioni

5.GLI INTERVENTI CLASSIFICABILI COME LOCALI

5.1. Introduzione

5.2. Inserimento di nuove strutture collegate all’esistente

5.3. Apertura di nuovi vani nella muratura portante

5.4. Rifacimento di solai di interpiano o di copertura con cordolo sommitale

5.4.1. Caso n. 1

5.4.2. Caso n. 2

5.5. Incatenamenti metallici

5.6. Rifacimento architravi con profili metallici

5.7. Realizzazione di balconi, gronde e sbalzi

5.8. Perforazioni armate nelle croci di muro e scuci e cuci locale

5.9. Conclusioni

6.FONDI PER IL RISCHIO SISMICO

6.1. Introduzione

6.2. Ordinanza del C.D.P.C. 20 febbraio 2013, n. 52 (Contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico per l’anno 2012)

6.3. Il calcolo del punteggio per la priorità di intervento sugli edifici privati

6.4. Esempio pratico

6.5. Conclusioni

APPENDICE A – NATURA DEI TERREMOTI

APPENDICE B – CLASSIFICAZIONE SISMICA STORICA

APPENDICE C – PIANO RIGIDO E PIANO DEFORMABILE

APPENDICE D – LA LEGGE DI HOOKE

INSTALLAZIONE DEL SOFTWARE ALLEGATO

Introduzione

Requisiti minimi hardware e software

Download del software e richiesta della password di attivazione

Installazione ed attivazione del software